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omeopatia: legge di similitudine
di Marisa Pontesilli
I Principi Universali dell’Omeopatia Classica sono:
3) Miasmi
4) Sperimentazione Pura
5) Diluizioni e Succussioni
6) Individualizzazione del Malato
7) Individualizzazione del Rimedio
8) Dose Unica
In questo primo articolo parleremo di:
LEGGE DI SIMILITUDINE
La legge di similitudine è la base fondamentale dell’Omeopatia, è il sostegno sul quale si è costruita tutta una dottrina ed una pratica terapeutica.
La legge di Similitudine è una legge naturale che è sempre esistita. E’ un principio universale che ricopre un ruolo importante per la sua relazione con tutto quello che esiste nell’universo.
La legge di similitudine è “un principio incontrovertibile che dirige tutte le forme e i modi di reazione dell’organismo nel suo processo di adattamento psicofisico con l’ambiente che lo circonda” (Paschero).
La legge di similitudine viene usata in medicina empirica da tempo immemorabile, però fu Ippocrate che evidenziò la sua applicazione in Medicina.
Hahnemann conobbe perfettamente, attraverso i suoi studi, la legge di Similitudine e trovò la maniera di come applicarla metodicamente e sistematicamente alla medicina.
In effetti mediante alcune sostanze che utilizzò in esperimenti in serie sull’essere umano, tanto sulla propria persona, quanto su familiari ed amici, comprovò la sostanza e la sequenza dei risultati.
Queste sostanze perfettamente conosciute da lui per averle sperimentate, gli permisero per similitudine di somministrarle ai malati con conseguente guarigione.
In tal modo gli fu possibile enunciare la legge di similitudine:
“similia similibus curantur”, con una legge che viene attuata razionalmente in medicina; così, Hahnemann crea un metodo medico basato sulla legge di similitudine al quale dà il nome di Omeopatia.
Il ristabilimento della salute è prodotto dallo stimolo energetico del rimedio omeopatico che è stato provato nella sperimentazione pura su gruppi di persone sane e ha fatto sì che ciascuna di queste reagisse in concordanza alla sua peculiare maniera di reagire, evidenziando una serie di sintomi, che costituiscono la patogenesi, con la quale si può stabilire la comparazione con quelli che sono simili ai sintomi che formano il quadro caratteristico del quadro malato.
Pertanto, la legge di similitudine deve essere analizzata: da un lato, in funzione dello stato energetico miasmatico, ossia dell’energia vitale alterata, e dall’altro dall’energia del rimedio omeopatico.
Dobbiamo conoscere in anticipo quale tipo di alterazione energetica ha il malato e che qualità ha il rimedio. Non abbiamo un mezzo obiettivo perfezionato per misurare direttamente l’energia alterata del paziente, e nemmeno l’energia del rimedio che gli corrisponde per similitudine; però abbiamo mezzi per investigare e determinare le conseguenze dell’energia vitale alterata e questi sono i sintomi soggettivi e obiettivi che ci mostra lo studio del malato.
Pur conosciamo le conseguenze apparse nel terreno umano “sano” in seguito all’azione dei farmaci che gli sono stati somministrati nella sperimentazione pura.
Il soggetto manifesta il suo squilibrio energetico attraverso una sintomatologia che è ottenuta dallo studio del terapeuta. Sintomi che sono caratteristici di questo malato in particolare e che sono la conseguenza dei suoi miasmi.
Lo stimolo energetico del medicamento si conosce quando lo si sperimenta in serie sulle persone sane per evidenziare sintomi che riescono a manifestarsi negli individui sotto sperimentazione, dovuti allo stimolo energetico farmacologico impiegato: la patogenesi.
Conosciamo attraverso lo studio della materia medica omeopatica, le patogenesi dei medicamenti. In conseguenza, la legge di similitudine si applica in medicina omeopatica allo squilibrio energetico che possiede il malato in relazione alla somministrazione del rimedio, che con la sua energia va a stimolare l’energia vitale del malato.
Queste due energie, la miasmatica e quella del rimedio, devono essere similari affinché l’energia alterata del malato – miasma – si corregga.
Questo significa che deve esserci una similitudine dinamica del rimedio e quella miasmatica perché si attui in medicina omeopatica la legge di similitudine.
Negli articoli successivi parleremo degli altri principi universali.
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